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Aspettando i Klezroym, a Trieste.

 

Comincio, oggi, un piccolo diario musicale, frammentario, incostante, che mi accompagnerà fino al concerto de i Klezroym, il 7 Gennaio 2017, al Teatro Miela di Trieste.
Il concerto dei Klezroym sarà un concerto per ricordare e per gioire, per vigilare e per non smettere di ridere, per non dimenticare, per ricordarsi di amare.

 

 

14 Dicembre 2016, Trieste.
La danza immobile della nostra coscienza.”
Nei giorni in cui, a Trieste, il popolo ammalato di ferocia manifesta per cacciare dai propri quartieri persone che vengono nella nostra terra a cercare rifugio dall’orrore della guerra e della violenza cieca,
voglio dedicare loro un frammento di canto rubato alla mia timidezza,  ispirato al mio brano Danza Immobile, che suonerò con i Klezroym a Gennaio prossimo.
Gennaio è il mese della Memoria della Shoà, ma devo dire che oggi più che alla memoria penso al necessità urgente della nostra Presenza nell’oggi arido e crudele che ci circonda.
Ci vuole un po’ di fragore che rompa l’indifferenza di tutti noi, me per primo.

 

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Suzanne

 

 

Suzanne di Leonard Cohen – con il testo italiano di Fabrizio De Andrè – la registrai con Paolo, mio fratello, e Laura Polimeno, nel 1998.
Ce la chiese Giovanni Franzoni, il teologo e filosofo.

Diventò parte del suo audio libro “Giobbe, l’ultima tentazione”.

Non è una registrazione perfetta, è incerta nell’andamento e nella precisione. È però piena di autentico affetto. E di consapevolezza della profondità del testo, della rivelazione che quelle parole portano con sé. Ponte luminoso tra fede, spiritualità individuale, natura insondabile dell’animo umano.

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diario di bordo

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Un diario di bordo?
Forse.